Come chiudere una relazione, secondo la Psicologia
C’è un modo perfetto per chiudere una relazione? No, ma ci sono strategie meno dannose di altre.
Ebbene sì, purtroppo non esiste un modo perfetto ed indolore per chiudere una relazione, ma alcune strategie si dimostrano più efficaci di altre.
Cogliere il proprio partner di sorpresa, ad esempio, è una cosa particolarmente crudele. All’estremo opposto, ruminare senza fine sul futuro della vostra relazione ne prolunga solo l’agonia.
In alcuni casi, l’ambivalenza e l’indecisione ci portano ad oscillare da un estremo all’altro lasciando noi e il partner in un limbo di insicurezze. Che, inutile dirlo, non fanno bene a nessuno.
Come chiudere una relazione: cosa ci dice la psicologia
Data l’importanza delle relazioni nella vita delle persone, ci si potrebbe aspettare che ci sia una ricca letteratura sulle separazioni e su quali strategie siano meno dolorose.
Sorprendentemente, sono invece molto pochi gli studiosi che investigano le migliori strategie per interrompere una relazione, e su come ciascun tipo di separazione impatti il “lasciante” e il “lasciato”.
Un team di ricercatori ha comunque affrontato la questione di come le persone gestiscono una separazione e se, al tempo stesso, ci siano modi migliori di altri per affrontare questo aspetto così sfortunato dei rapporti.
In un certo senso, il modo in cui uno o entrambi i partner decidono di finire una relazione dipende da fattori quali la durata, la profondità dell’impegno ed il coinvolgimento ancora presente ( o meno). Ma la decisione può anche dipendere dal fatto che ci sia o meno una terza parte coinvolta; in altre parole, se uno dei partner ha o meno tradito e se questo abbia causato la fine della relazione.
In ogni caso, dato che ogni relazione è unica, lo è anche ogni separazione. La personalità dei partner e la loro capacità di gestire la situazione, è il fattore chiave per determinare se il risultato della separazione sarà disastroso o invece vantaggioso per entrambe i partner.
Personalitá e fine di una relazione
Gli psicologi Collins e Gilath, della University of Kansas, hanno condotto una serie di studi per sperimentare un numero di maniere per chiudere una relazione ed hanno poi esaminato quali strategie hanno avuto una maggiore efficacia di altre.
Riconoscendo il ruolo della personalità nella gestione della fine di un rapporto di coppia, hanno incorporato criteri per stimare come ciascun differente tipo di personalità affronta la fine di una relazione.
L’ aspetto della personalità che sembra essenziale nel prevedere gli effetti della fine di una relazione riguarda le prime esperienze di vita degli individui.
Lo stile di attaccamento è la rappresentazione interiore delle prime relazioni che vive il bambino. Da bambini sviluppiamo un senso di sicurezza o di ansia a seconda di come siamo stati accuditi da chi si occupava di noi.
Quando dai genitori ci viene fatto sentire che ci amano e che ci saranno sempre per noi, sviluppiamo un modello di attaccamento sicuro; quando invece ci trascurano o mancano di fornirci un adeguato supporto, sviluppiamo un attaccamento ansioso.
Possiamo anche sviluppare uno stile di attaccamento evitante, come modalità per proteggere noi stessi dal rifiuto. Senza rendercene conto, portiamo queste rappresentazioni interiori nelle nostre vite e quindi anche nelle relazioni adulte.
Come ipotizzato, le persone che hanno uno stile di attaccamento insicuro sono particolarmente incapaci di chiudere una relazione in un modo sano. Avendo a loro volta paura di essere abbandonati, possono sentirsi ambivalenti rispetto al terminare ogni relazione sentimentale, anche una che non sta funzionando.
Chi invece tende all’estremo evitante dello spettro, potrebbe tentare di rimandare per quanto possibile la conversazione con il futuro-ex.
Le persone con un stile di attaccamento sicuro sono invece le più abili a trovare il giusto equilibrio e riescono ad assicurare una fine ragionevolmente poco dolorosa.
Le strategie di separazione piú comuni
A seguito elenchiamo le 7 strategie di separazione piú comuni con relativi esempi. Scegliete quale vi sembra più vicina a quella che avete usato nella separazione più recente, o che è stata usata su di voi:
- Evitamento: Evitare il partner, smettere di comunicare, non fare nulla per il partner, rendere brevi le conversazioni. Esempio: “Ho smesso di fare favori al mio partner”.
- Tono positivo/auto-biasimo: Prevenire che il partner provi emozioni negative, evitare a tutti i costi di ferire i sentimenti del partner, evitare di biasimare il partner. Esempio: ”Mi sono assunto totalmente la colpa della fine della relazione, anche se non penso di essere stato il solo responsabile.”
- Confronto aperto: Comunicare onestamente la propria intenzione di rompere con il partner. Esempio: “Ho espresso apertamente al mio partner il mio desiderio di rompere.”
- Escalation: Diventare intenzionalmente sgradevoli, facendo richieste eccessive, lasciando intuire che la relazione è finita. Esempio: ”Ho cominciato un litigio con il mio partner come scusa per chiudere.”
- Manipolazione: Porre le basi per la rottura coinvolgendo altre persone. Esempio: ”Ho chiesto ad un terzo di comunicare la notizia della rottura al mio partner.”
- Comunicazione distante/mediata: Tenersi lontani dal partner ed evitare ogni comunicazione faccia a faccia. Esempio:”Ho chiuso la relazione indirettamente (via e-mail, SMS o altro metodo di comunicazione unidirezionale).”
- Graduale: Aspettare le condizioni favorevoli per chiudere, rompere gradualmente, chiedere una pausa temporanea. Esempio: ”Ho aspettato a dire o fare alcunché nella speranza che le cose sarebbero andate meglio.”
Come pensate di collocarvi su questa scala? Sebbene qui non abbiamo inserito tutte le tipologie, dovreste essere in grado di avere un’idea della vostra strategia preferita.
Probabilmente avete utilizzato diverse strategie in momenti diversi, ma forse ce n’è una che tende a definire il modo in cui cercate di far finire la cosa quando una relazione per voi non sta più funzionando.
La ricerca dell´Universitá del Kansas includeva studenti universitari così come coppie sposate, quindi Collins e Gillath sono stati in grado di studiare le separazioni attraverso un campione più rappresentativo di persone rispetto a quello usuale. In alcuni di questi studi, i partecipanti hanno risposto in qualità di “lascianti” e in altri in qualità di “lasciati”.
Strategie di separazione: qual é la migliore?
In generale, il confronto aperto, sebbene suoni negativo, ha finito per causare la minor quantità di stress ad entrambe le parti. Nessuno è felice di essere lasciato ovviamente, ma in ultima analisi se il “lasciante” comunica la cosa chiaramente, il “lasciato” recepisce più facilmente il messaggio.
E’ anche più semplice subire la rottura se il “lasciante” si cura di proteggere i vostri sentimenti attraverso un tono positivo/di auto-biasimo.
Qui un articolo su come lasciare il partner senza ferirlo.
Invece é molto più stressante chiudere una relazione con la pratica dell’evitamento/astensione. Usare la manipolazione potrebbe non essere la strategia ideale, in quanto non ha l’effetto di placare i destinatari del messaggio tramite terze parti, i quali sentono che chi lascia gli deve una spiegazione.
Le persone che sono state lasciate usando la comunicazione distante/mediata sono meno inclini a voler rimanere in buoni rapporti con il loro ex, ma coloro che sono stati lasciati usando il tono positivo/auto-biasimo sono più inclini a farlo, e più disponibili a tornare insieme una volta che i problemi di coppia vengono risolti.
In generale, dovendo scegliere la migliore strategia per chiudere una relazione, questa sarebbe senza dubbio il confronto aperto, mentre la peggiore é l’evitamento/astensione o la comunicazione distante/mediata.
Nel mezzo c’è l’utilizzo del tono positivo/autobiasimo; questo metodo vi fa rimanere relativamente in buoni rapporti ma può andare a scapito della chiarezza con cui il lasciato recepisce il messaggio.
Stile di attaccamento e separazione
La seconda parte di questa ricerca tentava di capire quale tipo di attaccamento è connesso a ciascun stile di separazione. Questa volta, i partecipanti hanno risposto al questionario sulle separazioni dal punto di vista dei “lascianti”, non dei lasciati.
In generale, le persone che hanno un attaccamento di tipo evitante usano strategie indirette e sono meno inclini a provare a rimanere in contatto con i loro ex. Al contrario, le persone con uno stile ansioso di attaccamento sono più inclini ad utilizzare un tono positivo/di auto-biasimo) a costo di far pensare al partner che potrebbero tornare insieme.
E’ importante capire che si puó aiutare le persone a gestire meglio le separazioni migliorando il loro senso di sicurezza nelle relazioni. In modo tale che anche coloro che hanno uno stile di attaccamento insicuro riescano a comportarsi in maniera meno egoistica o insensibile verso il partner.
Per concludere, questo affascinante studio supporta l’idea che alcune strategie di rottura causano più stress rispetto ad altre, e che il tipo di strategia che le persone usano riflette il loro approccio generale alle relazioni e che – ancora più interessante – sia possibile far cambiare gli approcci piú negativi.
Questo non solo allevierebbe i sentimenti che prova il vostro partner a causa della rottura, ma aiuterebbe anche voi ad essere più empatici nelle vostre future relazioni.
Riferimenti:
Collins, T. J., & Gillath, O. (2012). Attachment, breakup strategies, and associated outcomes: The effects of security enhancement on the selection of breakup strategies. Journal Of Research In Personality, 46(2), 210-222. doi:10.1016/j.jrp.2012.01.0